Il Castello dei Conti Ubertini

Il territorio comunale di Chitignano, nel Valdarno casentinese, si estende per un’area di 14,70 kmq su un contrafforte del versante occidentale dell’Alpe di Catenaia, digradante sull’angusta valle del torrente Rassina. Fu in origine un centro feudale; divenne comunità nel 1780 e in quella data gli vennero attribuite le frazioni di Taena e Rosina.

Se il territorio del comune dall’età romana al Medioevo era attraversato dalla strada che congiungeva Arezzo, valicando l’Appennino, alla valle del Savio, il centro è ricordato per la prima volta nel 967 in un diploma di Ottone I nell’elenco delle corti date in feudo a Goffredo di Ildebrando suo vassallo; passato poi dai conti di Chiusi agli Ubertini, dopo essere stato a lungo possesso di un ramo di questa potente stirpe signorile, verso il 1325 il castello entrò a far parte dei domini di Guido Tarlati, vescovo di Arezzo.

Ma con la definitiva acquisizione fiorentina della maggior parte del territorio aretino nel 1384, Chitignano venne di nuovo dato in accomandigia agli Ubertini che, sotto la tutela di Firenze, mantennero la signoria su di esso fino alla settecentesca abolizione dei diritti feudali nel granducato di Toscana (salvo una breve parentesi nel 1402 quando la momentanea alleanza degli Ubertini con i Visconti provocò la reazione di Firenze che in breve li riportò all’obbedienza). Nei secoli dell’età moderna, la coltura e il libero smercio del tabacco – poi vietati nel corso del XIX secolo, il commercio clandestino della polvere pirica e l’allevamento del baco da seta avevano costituito le principali risorse della comunità, affiancate da una buona produzione di vino, dai prodotti del bosco e dal rinvenimento nel suo territorio di un’acqua minerale acidula per uso medicinale nota fino dal Seicento e ancora apprezzata, a cui oggi sono legate le possibilità di uno sviluppo del turismo.

Chitignano infatti, sprovvista di consistenti impianti produttivi, trae le principali risorse dal bosco e dai suoi prodotti (legno, carbone vegetale, castagne e funghi), dal patrimonio zootecnico (ovini e suini) e dai prodotti dei terreni collinari e di fondovalle, coltivati a frumento, viti e olivi. Al censimento del 1991 la popolazione totale del territorio comunale è di 817 abitanti, con una densità di 56 unità per kmq.

Per quanto riguarda le età precedenti, nel 1745 il comune contava una popolazione superiore a quella che si registra al penultimo censimento del 1981, cioè 855 abitanti; nel 1830 vi erano 923 abitanti, saliti a 1.246 nel 1936 e a 1.497 nel 1951. Da quest’ultimo censimento il calo demografico è stato assai vistoso: nel 1961 la popolazione si riduceva a 961 abitanti, nel 1971 a 841 e nel 1981 a 806 abitanti. STEMMA.

D’oro, a due draghi di verde, affrontati. In un blasonario del XVII secolo la comunità di Chitignano era rappresentata da due draghi affrontati. Pur dichiarando di non conoscere la ragione dell’emblema, il Passerini, nel 1860, ritenne opportuno confermarlo alla comunità, che ancora lo usa.